La sostenibilità, fattore di competitività
di Mauro Giannattasio*
L’Italia è il principale destinatario delle risorse del Recovery Plan e anche per questo è chiamata a un ruolo da protagonista nella transizione verde. La sostenibilità, oltreché necessaria per affrontare la crisi climatica, riduce i profili di rischio per le imprese e per la società tutta, stimola l’innovazione e l’imprenditorialità, rende più competitive le filiere produttive. Lo dimostrano i dati e le storie del Rapporto GreenItaly, arrivato alla dodicesima edizione, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne e con il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica. Al rapporto hanno collaborato Conai, Novamont, Ecopneus; molte organizzazioni e oltre 40 esperti.
Il 28% del totale delle imprese ravennati dell’industria e dei servizi ha investito, o lo faranno quest’anno, in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2. Una propensione che abbraccia tutti i settori dell’economia locale – da quelli più tradizionali a quelli high tech, dall’agroalimentare all’edilizia, dalla manifattura alla chimica, dall’energia ai rifiuti – e che sale al 33% nel manifatturiero.
L’orientamento green si conferma, dunque, un fattore strategico per la provincia: alla green economy si deve poco meno del 14% del valore aggiunto del PIL provinciale, ed oltre il 12% delle assunzioni previste dalle imprese ravennati per i prossimi mesi riguarderà figure professionali legate alla sostenibilità, ossia occupati che applicano competenze ‘verdi’.
Tra le professioni più richieste dalle imprese, l’installatore di impianti termici a basso impatto, l’ingegnere energetico, l’auditor esperto in emissioni di gas serra in atmosfera, lo statistico ambientale, l’operatore marketing delle produzioni agroalimentari biologiche, il risk manager ambientale, l’ingegnere dell’emergenza, il progettista di architetture sostenibili, l’esperto in demolizione per il recupero dei materiali, l’esperto del restauro urbano storico, il serramentista sostenibile e l’esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo.
Le aziende green hanno, inoltre, un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore al resto del sistema produttivo ravennate: esportano nel 20% dei casi, a fronte del’12% di quelle che non investono nel verde. Nella manifattura, il 45% contro il 27%. E sono più presenti nei mercati extra-europei. Ancora, le imprese green innovano di più delle altre: il 23% ha sviluppato nuovi prodotti o servizi, contro l’13% delle non investitrici. Spinto da export e innovazione, anche il fatturato è aumentato nel 23% delle imprese che investono green, contro il 17% delle altre.
Per promuovere l’agire sostenibile quale vero e proprio volano dello sviluppo e della creazione di valore per il sistema Paese, la Camera di commercio di Ravenna ha aderito al Manifesto di Assisi. Il Manifesto di Assisi, promosso da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, insieme a numerosi rappresentanti di istituzioni, del mondo economico e produttivo e della cultura, e di molti amministratori locali, nasce per sostenere lo sviluppo di un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica.
Affrontare con coraggio la crisi climatica – si legge nel documento – non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere l’economia e la società italiane più competitive e capaci di produrre posti di lavoro affondando le radici, spesso secolari, in un modo di produrre legato alla qualità, alla bellezza, all’efficienza, alla storia delle città, alle esperienze positive di comunità e territori.
La sostenibilità – ambientale, sociale ed economica – è uno dei principi alla base del Piano pluriennale e delle attività della Camera di commercio. La Camera, per dare concretezza al proprio impegno sul tema della sostenibilità, partecipa anche al raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile adottati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, con l’Agenda 2030 e ha allo studio un pacchetto integrato di interventi e di politiche proprio a favore di imprese e professionisti della Green Economy, con l’obiettivo di attivare, in collaborazione con istituzioni ed associazioni imprenditoriali, iniziative volte a facilitare il trasferimento di conoscenze scientifiche e tecnologiche dalle Università, dal mondo della ricerca e delle professioni al tessuto delle piccole e medie imprese.
* Segretario generale Camera di commercio di Ravenna